English term
"what draws the reader to the novel..
Altra frase celebre, questa volta di Walter Benjamin. Nelle mie innumerevoli ricerche sono riuscita a capire che forse è tratta da "Storyteller" ma anche qui non so se sia stata mai tradotta in italiano, da chi e come. Perciò mi scuso, ma vi devo disturbare di nuovo ! Che ne pensate, se non si trova una traduzione, ci devo pensare io? Grazie mille.
4 +2 | forse almeno qualche 'parafrase' su google puoi trovarla | luskie |
3 +2 | non mi risulta che sia | Bilingualduo |
4 | credo che l'originale sia in tedesco | CLS Lexi-tech |
Jun 28, 2010 07:00: luskie changed "Field (specific)" from "(none)" to "Poetry & Literature"
Proposed translations
forse almeno qualche 'parafrase' su google puoi trovarla
[DOC]fantastica.firenze.net/teoria/teoria_file/romanziere.doc
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... Il lettore di romanzi, ci dimostra il Benjamin, è un solitario che,
per sentirsi arder dentro un po' di vita, legge la morte altrui. ...
[DOC]fantastica.firenze.net/teoria/teoria_file/II-l'idea.doc
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... 26.- cf. Benjamin, cit., per il quale il romanzo tende alla morte, anche figurata,
che il lettore vuole sperimentare per il tramite del personaggio.
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non mi risulta che sia
Perchè non scrivi il testo in inglese e poi, tra parentesi, una tua traduzione?
Ciao e buona fortuna
Cristina
credo che l'originale sia in tedesco
Walter Benjamin nasce a Berlino il 15 luglio 1892, da Emil, antiquario e mercante d'arte, e Paula Schönflies, di famiglia alto-borghese di origine ebraica. Dei suoi primi anni rimane il visionario scritto autobiografico degli anni Trenta Infanzia berlinese intorno al millenovecento. Dal 1905 per due anni si reca al "Landerziehungsheim" in Turingia, dove fa esperienza del nuovo modello educativo impartito da Gustav Wyneken, il teorico della Jugendbewegung, il movimento giovanile di cui Benjamin farà parte fino alla scoppio della Grande Guerra. Nel 1907 torna a Berlino, concludendo gli studi secondari nel 1912. In quello stesso anno comincia a scrivere per la rivista "Der Anfang", influenzata dalle idee di Wyneken. Dall'università di Berlino si trasferisce a quella di Friburgo in Bresgovia, dove, oltre a seguire le lezioni di Rickert, stringe un forte sodalizio col poeta Fritz Heinle, che morirà suicida due anni dopo. Scampato all'arruolamento dopo l'inizio della guerra, rompe con Wyneken, che aveva entusiasticamente aderito al conflitto. Nel 1915, trasferitosi a Monaco, dove segue i corsi del fenomenologo Moritz Geiger, conosce Gerschom Scholem, con cui inizia un'amicizia durata fino alla morte. L'anno dopo incontra Dora Kellner, che sposa nel 1917: dalla relazione nasce nel 1918 il figlio Stefan, quando la coppia si è ormai trasferita a Berna, dove Benjamin, già autore di importanti saggi ( Due poesie di Friedrich Hölderlin ; Sulla lingua in generale e sulla lingua degli uomini ), l'anno seguente si laurea in filosofia con Herbertz discutendo una tesi sul Concetto di critica d'arte nel Romanticismo tedesco . In Svizzera fa la conoscenza di Ernst Bloch, con cui avrà fino alla fine un rapporto controverso, tra entusiasmi e insofferenza. Nel 1920, tornato a Berlino, progetta senza successo la rivista Angelus Novus, scrive Per la critica della violenza e traduce Baudelaire. Nel 1923 conosce il giovane Theodor Adorno. Il suo matrimonio entra in crisi e nel 1924, durante un lungo soggiorno a Capri, conosce e s'innamora di Asja Lacis, una rivoluzionaria russa che lo induce ad avvicinarsi al marxismo. Pubblica un saggio su Le affinità elettive per la rivista di Hugo von Hoffmanstahl. Nel 1925 l'università di Francoforte respinge la sua domanda di abilitazione all'insegnamento accademico, accompagnata dallo scritto sull'Origine del dramma barocco tedesco, pubblicato infine tre anni dopo, insieme agli aforismi di Strada a senso unico. In questo periodo Benjamin si mantiene con la sua attività di critico e recensore per la "Literarische Welt" e traduttore (di Proust, con Franz Hessel) e viaggia tra ...
Se non riesci a risalire all'originale (potresti postare nella coppia EN>GER) allora tradurrei "parafrasando la frase di Benjamin, ...." in modo che chi legge il tuo saggio sappia che si tratta di una parafrasi e non di una citazione vera e propria.
paola l m
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