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Parole/giorno: sono lenta io o gli altri esagerano?
Thread poster: Gezh
mariant
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Clap clap May 15, 2010

Bravo Alessandro Marchesello che ha evidenziato un punto importante: la velocità e la qualità sono due parametri differenti. Se voglio battere il record delle parole tradotte dovrò per forza fare qualche concessione sul versante della qualità del mio lavoro (oltre che della mia "freschezza" fisica), se invece voglio puntare sulla qualità, per forza di cose (ricerche, riletture, limature dello stile ecc. ecc.) ne risentirà la produttività, o no?
Ciò non toglie che in campi ben conos
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Bravo Alessandro Marchesello che ha evidenziato un punto importante: la velocità e la qualità sono due parametri differenti. Se voglio battere il record delle parole tradotte dovrò per forza fare qualche concessione sul versante della qualità del mio lavoro (oltre che della mia "freschezza" fisica), se invece voglio puntare sulla qualità, per forza di cose (ricerche, riletture, limature dello stile ecc. ecc.) ne risentirà la produttività, o no?
Ciò non toglie che in campi ben conosciuti e "padroneggiati" la qualità si accompagni bene alla velocità, ma anche in quelli mi riesce difficile pensare a una produttività altissima, sempre costante e efficiente, come se le parole tradotte ogni giorno fossero sempre le stesse o solo parole che conosciamo alla perfezione.
D'altronde la lingua si evolve più in fretta di quanto immaginiamo e anche in campi stranoti può arrivare il termine che richiede diversi minuti di ricerche, domande, e riflessioni... Oppure può esserci la giornata sbagliata, in cui un imprevisto o un pensiero in più rallenta il lavoro, facendo saltare le previsioni iniziali...
A meno che, e immagino sarebbe la situazione ideale per tutti , non si viva in condizioni perfette, in cui ogni giorno capitano da tradurre migliaia di parole che conosciamo benissimo e non c'è nient'altro a cui pensare, dalle e-mail o telefonate a cui rispondere al computer che fa i capricci, dalla lettura di qualche notizia al mal di testa, dal cibo da preparare (o anche solo da mangiare) alle parole da scambiare con chi hai vicino ecc.


[Edited at 2010-05-16 08:38 GMT]
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Federico Mori
 
dropinka (X)
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parole tradotte e tariffe May 15, 2010

Anche secondo me il numero di parole tradotte è strettamente legato alle tariffe applicate. Verosimilmente un traduttore si chiederà qual è il suo obiettivo di fatturato e, di conseguenza, quante parole dovrà mediamente tradurre a quale tariffa.

A mio avviso, dietro a elevati numeri di parole tradotte al gionro si cela una tariffa molto bassa. Altrimenti non si spiega perché uno che traduce a 0,20 euro a parola debba ammazzarsi a tradurre 10.000 e rotti parole al
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Anche secondo me il numero di parole tradotte è strettamente legato alle tariffe applicate. Verosimilmente un traduttore si chiederà qual è il suo obiettivo di fatturato e, di conseguenza, quante parole dovrà mediamente tradurre a quale tariffa.

A mio avviso, dietro a elevati numeri di parole tradotte al gionro si cela una tariffa molto bassa. Altrimenti non si spiega perché uno che traduce a 0,20 euro a parola debba ammazzarsi a tradurre 10.000 e rotti parole al giorno, scusate eh!

Claudia, un po' perplessa
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Meglio non giudicare May 15, 2010

Non ho molto di utile da aggiungere a quanto già detto ma ci provo. In questo momento ho dieci lavori sulla mia scrivania e se guardo i due più estremi, vedo:

un lavoro in un campo vicino al mio ma in un settore (un particolare aspetto dell’arte classica) che non ho mai affrontato prima. Verso l’inizio, ogni frase ha un termine, un nome o un dato storico che richiederà delle ricerche. Non esistono glossari in questo settore, e ormai so che Wikipedia non è affidabile, anche s
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Non ho molto di utile da aggiungere a quanto già detto ma ci provo. In questo momento ho dieci lavori sulla mia scrivania e se guardo i due più estremi, vedo:

un lavoro in un campo vicino al mio ma in un settore (un particolare aspetto dell’arte classica) che non ho mai affrontato prima. Verso l’inizio, ogni frase ha un termine, un nome o un dato storico che richiederà delle ricerche. Non esistono glossari in questo settore, e ormai so che Wikipedia non è affidabile, anche se può essere di aiuto, la National Gallery e il British Museum e altri possono aiutare ma a volte contrastano con i dettami di Oxford – ci sono tantissimi problemi da risolvere e, in più, dovrò scrivere un testo leggibile. Scaricherò tutta l’informazione e l’adatterò a DVX per fare in modo di non dover mai più cercare una seconda volta il termine, il nome, l’evento, o quello che è. Per ogni parola che non compare nei miei glossari, scaricherò tutto quello che c’è sui dizionari e magari aggiungerò anche qualche potenziale traducente dal tesaurus, per mettere il tutto nei glossari DVX. Non penso di poter fare più di tre o quattro cartelle al giorno, almeno all’inizio. A volte riesco a fare non più di una cartella in otto ore di lavoro. Non è molto ma, quando avrò fatto questo lavoro, sarò l’unico in grado di affrontare questo tipo di traduzione piuttosto specialistico e quindi diventa un buon investimento per me in termini di tariffe future - e un giorno magari riuscirò a fare due, tre, o forse anche quattro cartelle all’ora in questo campo. (In realtà, non sarò l’unico a saperlo fare ma il mio cliente non saprà chi è l’altro, quindi mi andrà bene lo stesso :- )

L’altro lavoro è per un festival di arte. Qui troverò molte frasi già tradotte in passato, visto che i programmi sono sempre quelli, DVX tirerà su tutti i termini che mi servono, spesso con quindici-venti e anche più alternative, comprese quelle che ho formulato io per contesti particolari e che non compaiono sui dizionari. Conosco alla perfezione questa materia, so già cosa diranno prima ancora di leggere il testo perché sono anni che lavoro su questi testi, e vedo già che tutti i problemi che presenta sono problemi che ho già risolto in passato. In teoria, Dragon mi permetterebbe di completare circa cinquanta cartelle all’ora ma in realtà potrò fare, almeno per un po’, fino a cinque cartelle in sessanta minuti con un livello di qualità almeno pari a quella che fornirò per il testo di arte classica. Non riesco a mantenere questo ritmo per molto ma una trentina di cartelle al giorno potrei (in teoria) fare. Dico “in teoria” perché, in realtà, spreco tempo e anche perché tendo a riscrivere delle cose che vanno già più che bene. Se avessi solo lavori come questo sulla scrivania e mi dessi veramente da fare, potrei fare quindici-venti cartelle tutti i giorni e forse anche di più, con ogni parola, fonte e riferimento controllato, visto che è tutto già nei glossari DVX.

Quindi, guardando solo questi due lavori e considerando esattamente lo stesso livello di qualità, capisco più che bene chi fa cinque cartelle al giorno e capisco anche chi riesce a fare venti, fornendo esattamente lo stesso livello di qualità.

Detto questo, ci sono alte probabilità che chi produce venti (o trenta o quaranta) cartelle al giorno sarà piuttosto aderente all’originale semplicemente perché non avrà il tempo per riformulare la frase per rispecchiare non lo stile dell’originale bensì quello auspicabile nella lingua di arrivo. In effetti, questo è una delle lamentele più comuni fra le agenzie con le quali parlo io nei confronti di chi produce grandi quantità di lavoro in poco tempo, anche se non è per niente una verità assoluta per tutti. Spero non per me, anche se non posso giudicare.

Per me, 16 parole al minuto sarebbe impossibile come media. E’ vero che si scrivono in meno di dieci secondi ma bastano 52 secondi in media per riformulare la frase e decidere il modo migliore per tradurre ogni parola, anche quelle più semplici? Nel testo che ho davanti in questo momento, per uno studio di design, ho una frase proprio di 16 parole, tutte semplici (eccolo: “Un ulteriore punto che lo rende davvero unico e originale è la straordinaria flessibilità di inserimento”). Una frase che non presenta nessun problema particolare. Potrei impiegare circa 8 secondi con Dragon e tradurre con un letteralissimo “A further point that makes it truly unique and original is its extraordinary flexibility of insertion” ma il cliente ritornerebbe da me la prossima volta? In molti casi, sicuramente sì, in altre invece spero proprio di no.

Solo per la parola “unico” DVX mi suggerisce: “one and only”, “only”, “of a lifetime”; “sole”, “one”; “solitary”, “unique”, “singular”, “exceptional”, “unparalleled”, “unequalled”, “one and only”, “particular”, “quintessential”, “second to none”, “sensational”, “single”, “singular”, “special”, “unbeatable”, “uncommon”, “unequaled”, “unitary”, “unparagoned”, “unparalleled”, “unprecedented”, “unrepeatable”, “unrivaled”, “unsurpassable”, “unsurpassed”, “whole”, “almost unheard-of”, “authentic”, “avant-garde”, “beyond compare/comparison”, “distinctive”, “distinguished”, “exceptional”, “exclusive”, “extraordinary”, “fabulous”, “incomparable”, “individual”, “indivisible”, “inimitable”, “integral”, “matchless”....

Cosa scelgo? “Unbeatable” sarebbe fuori tono, “unsurpassable” eccessiva, “unparagoned” troppo letteraria, “inimitable” troppo qualcosa, “singular” troppo qualcos’altro... Devo dire che non sono del tutto sicuro ancora cosa usare. E come rendo “punto”, “davvero” (posso saltarlo del tutto, visto che è ridondante?), “originale”, “straordinaria” e “flessibilità”? Devo pensare all’utente che legge il testo, a come verrà visto dall’architetto che l’ha scritto, all’oggetto che descrive, e persino alla grafica usata per la presentazione. Questa è solo una normale descrizione in una rivista e non un testo pubblicitario ma ci sono talmente tante cose da prendere in considerazione per ogni parola che un minuto non è davvero molto, visto che ci saranno altre sessanta frasi magari più difficili prima di finire l’ora. Per mia fortuna, ho già un’idea di quali parole scegliere per “straordinaria”, “originale” e “flessibilità”, perché conosco bene il settore di design e ho già in testa tante soluzioni (e, se mi mancano, sono comunque sullo schermo insieme a “unico”) ma non tutte le frasi sono semplici così.

Conosco più di un’agenzia italiana che paga fra 15 e 25 euro a cartella ai suoi traduttori anglofoni - una forbice molto grande. Chiaramente c’è una grande differenza di qualità fra chi prende di meno e chi prende di più. Sono scelte che uno fa ed è chiaro che un testo scritto bene impiega del tempo a qualunque traduttore ma non è detto che chi lavora a quindici non avrà più in tasca a fine anno. Il fatto è che quando ho iniziato con il festival, riuscivo a tradurre circa una cartella all’ora e mi accontentavo ma oggi, che conosco tutto alla perfezione e tante frasi sono ripetute, riesco ad arrivare anche a tre o quattro cartelle/ora. Visto che paga più di qualsiasi agenzia, direi che nel lungo termine vale la pena puntare su una certa meticolosità. Nel breve termine rende di più la quantità.

Visto quello che ho detto all'inizio, però, è chiaro che non sono del tutto d’accordo con chi dice “il numero di parole tradotte è strettamente legato alle tariffe applicate”. Può anche essere legato, è vero, ma non sempre in modo tanto stretto. Come ho fatto capire, per alcuni clienti traduco 5 cartelle in un giorno e per altri ne traduco 15 ma la tariffa – e la qualità finale, buono o cattivo che sia - è sempre pressoché uguale. E questo potrebbe valere anche per altri – per chi fa 5 cartelle/giorno di testi sempre diversi per le agenzie, come per chi fa una media di 15 cartelle/giorno di testi sempre uguali per clienti diretti che pagano il triplo. Mentre sarà a volte più che giustificabile, mi sembra quindi che è potenzialmente fuorviante giudicare un traduttore e le sue tariffe in base alla quantità di lavoro che riesce a produrre in un giorno. Per questo motivo sarebbe meglio non esternare giudizi affrettati in questo senso.

ciao
Simon
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dropinka (X)
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ancora sulle tariffe May 15, 2010

Simon Turner wrote:
Visto quello che ho detto all'inizio, però, è chiaro che non sono del tutto d’accordo con chi dice “il numero di parole tradotte è strettamente legato alle tariffe applicate”. Può anche essere legato, è vero, ma non sempre in modo tanto stretto. Come ho fatto capire, per alcuni clienti traduco 5 cartelle in un giorno e per altri ne traduco 15 ma la tariffa – e la qualità finale, buono o cattivo che sia - è sempre pressoché uguale. E questo potrebbe valere anche per altri – per chi fa 5 cartelle/giorno di testi sempre diversi per le agenzie, come per chi fa una media di 15 cartelle/giorno di testi sempre uguali per clienti diretti che pagano il triplo. Mentre sarà a volte più che giustificabile, mi sembra quindi che è potenzialmente fuorviante giudicare un traduttore e le sue tariffe in base alla quantità di lavoro che riesce a produrre in un giorno. Per questo motivo sarebbe meglio non esternare giudizi affrettati in questo senso.

Simon, seguo il tuo ragionamento, eppure rimango dell'avviso che un nesso tra decine e decine di cartelle al giorno e tariffe rimanga, per quella che è la mia esperienza personale (conoscenza personale di colleghi che devono tradurre volumi allucinanti di parole sennò non campano, viste le tariffe che applicano).

Magari non è un discorso che vale per la totalità dei traduttori (certamente non vale per voi madrelingua EN residenti in Italia, tendenzialmente pagati meglio degli italiani), ma credimi, non è un discorso così campato in aria come ti sembra.

Claudia

[Edited at 2010-05-15 17:58 GMT]


 
Vero - c'è un limite a tutto May 15, 2010

Cara Claudia,

Simon, seguo il tuo ragionamento, eppure rimango dell'avviso che un nesso tra decine e decine di cartelle al giorno e tariffe rimanga...


Ho una sola esperienza diretta di chi dice, testualmente, di tradurre "fino a 40 cartelle al giorno" - una persona che lavora a prezzi molto bassi verso l'inglese (a indovinare, direi che a questo ritmo guadagna intorno a 50 euro/ora). E' sul mercato da moltissimi anni, lavora con più agenzie e credo che abbia la scrivania sempre piena. Una volta un'agenzia mi ha chiesto di rivedere un suo lavoro: era da cestinare dalla prima parola all'ultima e da rifare di sana pianta. Mi sono limitato a dire che avevo uno stile diverso dal suo ma credo che l'agenzia abbia visto che qualcosa non andava. Eppure la qualità che produce è quella, le agenzie la corteggiano, guadagna discretamente e non ha problemi di sorta. Il suo mercato chiede una data qualità, lei la fornisce e sono tutti contenti. In un caso come questo, è chiaro che c'è un nesso fra quantità e tariffa.

C'è un limite a tutto, è vero, ma io facevo il confronto tra chi traduce 5 cartelle e chi traduce 15-20, quindi non esattamente "decine e decine". Per chi traduce 5 cartelle al giorno, 15-20 cartelle possono sembrare una cifra stratosferica e impossibile. Normalmente lo saranno ma non sempre, anche se sono tre-quattro volte tanto e, se sono per un cliente diretto, possono valere il doppio o il triplo a cartella.

ciao
Simon


 
Vincenzo Di Maso
Vincenzo Di Maso  Identity Verified
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meticolosità e responsabilità May 15, 2010

Non voglio entrare nel merito delle metodologie di lavoro dei colleghi. Ognuno è diverso, ha diverse capacità, specializzazioni, esperienze, etc...
Da parte mia, che mi considero un traduttore dalla velocità media, credo che sia fondamentale rileggere i testi e badare alle parole.
Traduco anche io testi medici. So quanto sono fondamentali le singole parole. Quasi sempre ne va della vita delle persone. Preferisco metterci un pò in più, ma essere sicuro al 110%.
Non di rado
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Non voglio entrare nel merito delle metodologie di lavoro dei colleghi. Ognuno è diverso, ha diverse capacità, specializzazioni, esperienze, etc...
Da parte mia, che mi considero un traduttore dalla velocità media, credo che sia fondamentale rileggere i testi e badare alle parole.
Traduco anche io testi medici. So quanto sono fondamentali le singole parole. Quasi sempre ne va della vita delle persone. Preferisco metterci un pò in più, ma essere sicuro al 110%.
Non di rado capitano acronimi o termini ambigui, a volte anche errori nel testo.
In quel caso il tempo si perde.
Non voglio dire che i colleghi che traducono molto più velocemente di me non sono meticolosi ed attenti, ma mi sembra obiettivamente difficile riusicire in questa impresa, specialmente alla luce del fatto che molti testi non sono così "automatici".
Sulla stessa linea vi sono anche alcuni colleghi traduttori medici, ma con una laurea in medicina. Anche loro possono incontrare parole che richiedono anche 20 minuti di ricerca.
Molti di questi colleghi traducono anche 1500 parole al giorno, ma a 0.15. E la qualità ovviamente è quella che è.
Anche nei testi legali (altro mio campo di specializzazione) è fondamentale badare al minimo dettaglio. Nel redigere un contratto una pagina può essere scritta anche in 2 ore. La traduzione a volte non è da meno. Data l'importanza e la responsabilità, anche le virgole sono importanti. Poi bisogna ricercare sempre l'equivalente ideale, come ha indicato Simon. Leggete il suo esempio riguardo la traduzione di "unico" in inglese.
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Ivan Patti
Ivan Patti  Identity Verified
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Per il medico, verissimo! May 15, 2010

Vincenzo Di Maso wrote:

Traduco anche io testi medici. So quanto sono fondamentali le singole parole. Quasi sempre ne va della vita delle persone. Preferisco metterci un pò in più, ma essere sicuro al 110%.
Non di rado capitano acronimi o termini ambigui, a volte anche errori nel testo.
In quel caso il tempo si perde.
Non voglio dire che i colleghi che traducono molto più velocemente di me non sono meticolosi ed attenti, ma mi sembra obiettivamente difficile riusicire in questa impresa, specialmente alla luce del fatto che molti testi non sono così "automatici".
Sulla stessa linea vi sono anche alcuni colleghi traduttori medici, ma con una laurea in medicina. Anche loro possono incontrare parole che richiedono anche 20 minuti di ricerca.
Molti di questi colleghi traducono anche 1500 parole al giorno, ma a 0.15. E la qualità ovviamente è quella che è.



Vincenzo, hai espresso quello che è il mio pensiero di traduttore medico e ti ringrazio per aver puntualizzato un aspetto importante del campo: il fatto che ci vada di mezzo la vita delle persone.

Per tornare in topic, la produzione del sottoscritto che ha ormai dieci anni di esperienza va da un max. di 3000 parole al giorno in caso di testi fortemente standardizzati (come i foglietti illustrativi dei farmaci basati sulla terminologia EMEA per fare un esempio) a uno di 2000 (o anche 1500) se mi trovo davanti un articolo scientifico di un certo livello, tipo quello - sempre per fare un esempio - sullo studio clinico volto a valutare gli effetti di una data molecola farmaceutica su un certo tipo di eventi in pazienti ad alto rischio appartenenti a una particolare sottopopolazione.

Come te preferisco essere più che sicuro che la traduzione sia ineccepibile viste le implicazioni, cosa che non mi sentirei di garantire oltre i limiti che ho appena indicato. Recentemente ho avuto uno scambio di mail con un'agenzia che mi ha proposto una collaborazione per traduzioni medico-farmaceutiche, produzione giornaliera richiesta: 5000 parole di testo source. Alle mie dovute ma educate rimostranze, con tanto di spiegazioni, mi è stato risposto "molti suoi colleghi lo fanno, se lei non riesce a gestire il workflow richiesto significa che la sua gestione del lavoro è dispersiva e non conforme ai nostri standard". La mia risposta, inviata dopo aver fatto raffreddare i bollenti spiriti con una LUNGA passeggiata, è stata un lapidario "spero che abbiate un'ottima assicurazione di RC professionale e che soprattutto questa copra anche le traduzioni in campo medico e farmaceutico".

Ivan


 
Giuliana Buscaglione
Giuliana Buscaglione  Identity Verified
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mah... May 16, 2010

possibile che non si imposti la domanda in relazione al settore/livello di specializzazione? Ci sono settori/livelli di specializzazione che non consentono di raggiungere **medie** elevatissime. Fondamentalmente, chi me lo fa fare (alla mia età) di superare un certo numero di parole / giorno quando la tariffa di base mi consente di arrivare al o superare il mio incasso target medio giornaliero?

Ovviamente, in casi eccezionali si può superare la propria media, ma si paga il giorno
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possibile che non si imposti la domanda in relazione al settore/livello di specializzazione? Ci sono settori/livelli di specializzazione che non consentono di raggiungere **medie** elevatissime. Fondamentalmente, chi me lo fa fare (alla mia età) di superare un certo numero di parole / giorno quando la tariffa di base mi consente di arrivare al o superare il mio incasso target medio giornaliero?

Ovviamente, in casi eccezionali si può superare la propria media, ma si paga il giorno seguente (o i giorni seguenti). Direi che chi lavora tutti i giorni (nel senso di mese intero o quasi per 12 mesi o quasi) a una tariffa meditata non ha bisogno di consumarsi le dita e il cervello pur di raggiungere totali eccelsi.

È vero che ci sono colleghi che lavorano praticamente sempre e traducono oltre 7-8mila parole / giorno di media, ma la differenza sta nella tariffa e nel settore/livello di specializzazione.

Per il resto, per me vale quanto detto da Giovanni:

Giovanni Guarnieri MITI, MIL wrote:

Mi sembra di capire che la casistica descritta rientri più nella tipologia dell'evento "fuori dall'ordinario", piuttosto che dell'occorenza regolare... o mi sbaglio? Detto questo, anche quando sono sotto pressione, non riesco a fare più di 5.000 parole al giorno finite. Il mio cervello semplicemente va in tilt. Direi che la mia media personale è sulle 3.000 parole al giorno. Potrei probabilmente farne di più se non avessi famiglia, bimbi da accudire e cene da cucinare...


Giuliana

[Edited at 2010-05-16 08:01 GMT]
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Fiona Grace Peterson
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Brava Giuliana! May 16, 2010

Mi sembra che Giuliana abbia fatto un riassunto quasi perfetto della situazione, almeno per come lo penso io.

 
Anna Lanave
Anna Lanave  Identity Verified
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Assenza di precisazioni May 17, 2010

Giovanni Guarnieri MITI, MIL wrote:
Parlando di ritmi... tutti i giorni? E se tieni questi ritmi tutti i giorni, quante cartelle fai in un giorno? Il fatto è che, come tu dici, che dipende da quanto lavoro hai... riusciresti a tradurre 10.000 parole al giorno per 5 giorni di seguito? Lo hai mai fatto? Federica l'ha mai fatto? Questi sono"dettagli" importanti da specificare. In teoria, nelle condizioni da te descritte sopra, le 16,7 parole al minuto le faccio tranquillamente e credo che la maggior parte dei traduttori sarebbe in grado di farle... ma sostenere questi ritmi? Per due giorni di fila, va bene... ma quattro, cinque, sei?

[Edited at 2010-05-15 13:37 GMT]


Hai ragione Giovanni, sono molti i dettagli che non sono stati chiariti e che conferirebbero una maggiore credibilità a certe affermazioni. Per esempio se è possibile tradurre 10.000 parole nuove al giorno per 5 giorni alla settimana e per 4 settimane (o anche 8). Garantendo ovviamente una qualità costante.
Visto che traduco testi molto specializzati di medicina e di ingegneria preferisco essere molto cauta nel dare i numeri della mia produttività.

Comunque se fosse possibile tradurre 10.000 parole nuove al giorno per 5 giorni alla settimana e per 4 settimane (o anche 8), e sono per qualche motivo certa che lo sia , mi chiedo a che pro.

Certo nessuno penso abbia voglia di entrare nel merito delle ragioni personali/economiche/professionali per le quali si decide di tradurre 10.000 parole al giorno, ma se come ho scherzato prima, e come ribadisce Claudia, è sufficiente offrire un prezzo a parola più alto per guadagnare a sufficienza per vivere bene, perché dovrei riempire 8 ore della mia giornata di lavoro intenso?
Io onestamente non ne vedo il motivo. Soprattutto poi, come fai giustamente notare, quando si ha una famiglia a cui badare, oltre al tempo di riserva serve anche l'energia.
L'agenzia desidera sapere quanto produco giornalmente? Massimo 3000 parole al giorno, trattabili solo in casi eccezionali.

Per quanto riguarda la questione dell'insegnamento, a cui tengo particolarmente, penso non sia corretto imporre/indicare degli standard quantitativi agli studenti, poiché sono molto più importanti quelli qualitativi, che come vediamo (è sotto gli occhi di tutti) sono bassini. Ritengo che uno studente debba innanzitutto imparare a tradurre bene e poi potrà pensare alla quantità tradotta. Questo è un principio basilare dell'insegnamento a tutti i livelli, pratico e teorico.

Certamente ognuno è libero di fare ciò che preferisce, e questo va rispettato.

Quanto a me, non è poi così rilevante stabilire se la mia produttività è in linea con quella di chicchessia se mi consente di vivere come desidero. Non partecipo a un gioco a premi, non cerco il primato e, soprattutto, non sento di dover dimostrare niente a nessuno.

Quindi buon lavoro a tutti, che sia così come lo desiderate.

Anna


 
Nicola (Mr.) Nobili
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Tanti piccioni con una fava May 18, 2010

Cari Colleghi,

non ho letto per qualche giorno, per cui rispondo a tutti quelli a cui ho qualcosa da dire in un solo messaggio.

A_Nespoli

Il problema è che nel controbattere a chi si era espresso in modo quantomeno sarcastico e neanche tanto sottile nei confronti di Federica, tu sei arrivato a definire miserabile e ridicolo il modo di lavorare di tante altre persone.

---

Mi sono espresso così male? Non ho definito "miserabile" e
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Cari Colleghi,

non ho letto per qualche giorno, per cui rispondo a tutti quelli a cui ho qualcosa da dire in un solo messaggio.

A_Nespoli

Il problema è che nel controbattere a chi si era espresso in modo quantomeno sarcastico e neanche tanto sottile nei confronti di Federica, tu sei arrivato a definire miserabile e ridicolo il modo di lavorare di tante altre persone.

---

Mi sono espresso così male? Non ho definito "miserabile" e "ridicolo" il *modo* di lavorare. Solo l'aritmetica. Uno che fa i complimenti ad un altro perché traduce 16,7 parole al minuto attira l'ilarità. E avrebbe fatto meglio a pensare prima di parlare.

---
Giovanni Guarnieri

Parlando di ritmi... tutti i giorni? E se tieni questi ritmi tutti i giorni, quante cartelle fai in un giorno? Il fatto è che, come tu dici, che dipende da quanto lavoro hai... riusciresti a tradurre 10.000 parole al giorno per 5 giorni di seguito? Lo hai mai fatto? Federica l'ha mai fatto? Questi sono"dettagli" importanti da specificare.

---

Non mi vergogno di dire che la crisi economica si sente e quest'anno ho meno lavoro. Peraltro sono anche interprete e insegnante, non solo traduttore. Posso dirti che nei momenti di lavoro pieno faccio un gran numero di parole (non le conto mai a fine giornata, ma oserei dire di stare in questi termini) anche un'intera settimana. Compresi sabato e domenica, se necessario. Mi è anche capitato di passare Natale e Santo Stefano per 12 ore al giorno sul computer per una traduzione corposa e urgente.

Non saprei dirti, a occhio, quanto a lungo abbia gestito simili carichi finora. In ogni caso sono resistente, questo posso affermarlo.

---

Claudia Benetello

Anche secondo me il numero di parole tradotte è strettamente legato alle tariffe applicate. Verosimilmente un traduttore si chiederà qual è il suo obiettivo di fatturato e, di conseguenza, quante parole dovrà mediamente tradurre a quale tariffa.

---

Perdonami, ci ho pensato tanto, ma... Proprio non riesco a capire questo tuo discorso. Vuoi dire che tu pensi già a quanto vuoi guadagnare quest'anno e pianifichi il tuo lavoro di conseguenza? Mi pare inverosimile, nemmeno un robot ci riuscirebbe! Vorresti dire che:

-conosci già tutto il lavoro che ti verrà offerto da qui al 31 dicembre
-sai già le scadenze, le tariffe e quando sarai malata/in vacanza, etc.
-sai già quanto riuscirai a tradurre ogni giorno della tua vita
-sai che devi arrivare a X, quindi dirai di sì o di no ad una traduzione per far quadrare il conto.

Perdonami, fatico a crederlo. Io traduco il più che posso e credo che chiunque si comporti in maniera analoga. Se posso guadagnare di più, ne sono solo felice.

Peraltro, scusami tanto, ma quando una traduzione è ben fatta, non serve metterci altro tempo. Certo, a volte ti danni l'anima per un dettaglio che non quadra, ma se mi dànno un testo da tradurre e l'ho già tradotto bene dopo X ore, perché dovrei tenerlo ancora, perché dovrebbe contare la tariffa?

Proprio continuo a non capirti...

---

lanave

Per quanto riguarda la questione dell'insegnamento, a cui tengo particolarmente, penso non sia corretto imporre/indicare degli standard quantitativi agli studenti

---

Concordo pienamente. Infatti ai miei studenti assegno delle traduzioni da fare a casa, ma dico loro di fare quello che possono (è nel loro interesse fare più che possono, questo va da sé). Perdonami, ma dove sarebbe saltata fuori questa storia nel presente filone? Io ho solo detto che i miei studentelli hanno una velocità media di traduzione ben più alta di quella calcolata da qualcuno che urlava al miracolo e invitava una serissima professionista ad andare allo Show dei Record. Poi, per carità, non mi metterò mai a cronometrare i miei studenti.

Saluti,

Nicola
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Nicola (Mr.) Nobili
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Strano... May 18, 2010

Ivan Patti wrote:
la produzione del sottoscritto che ha ormai dieci anni di esperienza va da un max. di 3000 parole al giorno in caso di testi fortemente standardizzati (come i foglietti illustrativi dei farmaci basati sulla terminologia EMEA per fare un esempio)


Piccola pignoleria: l'EMEA ha cambiato nome, da qualche tempo si chiama EMA, ma vabbè...

Scusami, mi pare un po' strano. I templates dell'EMA sono talmente facili da applicare (meglio ancora con TRADOS) che 3000 parole mi paiono poche. Forse dipende dal numero di ore che consideriamo per una giornata lavorativa.

Per carità, ognuno ci può mettere quello che vuole, ma se per articoli innovativi con terminologia complessa posso capire, i fogli illustrativi mi sembrano il massimo della convenzionalità.

Saluti,

Nicola

[Edited at 2010-05-18 21:30 GMT]


 
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Perplessità May 18, 2010

lanave wrote:Certo nessuno penso abbia voglia di entrare nel merito delle ragioni personali/economiche/professionali per le quali si decide di tradurre 10.000 parole al giorno, ma se come ho scherzato prima, e come ribadisce Claudia, è sufficiente offrire un prezzo a parola più alto per guadagnare a sufficienza per vivere bene, perché dovrei riempire 8 ore della mia giornata di lavoro intenso?


Scusate, mi era sfuggito questo dettaglio.

Confesso che sono perplesso. Quello che dici, secondo me, avrebbe senso nel migliore dei mondi possibili.

SE ci fosse sempre tutto il lavoro che vuoi, con la possibilità di scegliere liberamente che cosa fare, quanto farne e senza problemi per tutto quello che decidi di non tradurre;

SE il cliente fosse sempre disposto ad accettare la tua tariffa e le tue scadenze;

ALLORA il tuo discorso avrebbe senso.

Per quello che ho visto, non vedo come sia applicabile. "è sufficiente offrire un prezzo a parola più alto", per quello che vedo io (e non credo di vivere su Marte) significa che 9 volte su 10 il cliente si rivolgerà ad un altro che chiede una tariffa più bassa. E quindi guadagnerai anche meno. "Perché dovrei riempire 8 ore della mia giornata di lavoro intenso?" mi fa pensare istintivamente due cose:

1-io sono felicissimo di riempirne anche 10 o 12, quando posso;
2-perché domani potresti non avere a sufficienza per riempirne neanche 6, quindi intanto lavora, guadagna... Poi si vedrà.

Davvero siete tutti in situazioni così straordinariamente idilliache? Ne sarei sorpreso, non ho mai riscontrato un solo caso del genere da che svolgo questa professione.

Saluti,

Nicola


 
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ancora sulle tariffe May 18, 2010

Ciao Nicola,

Nicola (Mr.) Nobili wrote:
Perdonami, ci ho pensato tanto, ma... Proprio non riesco a capire questo tuo discorso. Vuoi dire che tu pensi già a quanto vuoi guadagnare quest'anno e pianifichi il tuo lavoro di conseguenza? Mi pare inverosimile, nemmeno un robot ci riuscirebbe! Vorresti dire che:

-conosci già tutto il lavoro che ti verrà offerto da qui al 31 dicembre
-sai già le scadenze, le tariffe e quando sarai malata/in vacanza, etc.
-sai già quanto riuscirai a tradurre ogni giorno della tua vita
-sai che devi arrivare a X, quindi dirai di sì o di no ad una traduzione per far quadrare il conto.

Perdonami, fatico a crederlo. Io traduco il più che posso e credo che chiunque si comporti in maniera analoga. Se posso guadagnare di più, ne sono solo felice.

Peraltro, scusami tanto, ma quando una traduzione è ben fatta, non serve metterci altro tempo. Certo, a volte ti danni l'anima per un dettaglio che non quadra, ma se mi dànno un testo da tradurre e l'ho già tradotto bene dopo X ore, perché dovrei tenerlo ancora, perché dovrebbe contare la tariffa?

Proprio continuo a non capirti...



mi spiace che tu non riesca a capire, perché mi sembra estremamente semplice.

Nel calcolare la propria tariffa, il professionista deve tenere conto, tra le altre cose, anche di quanto produce mediamente al giorno e di quanti giorni all'anno intende mediamente lavorare. Non mi pare di dire chissà quale eresia né novità. Da come ti esprimi, tuttavia, direi che non hai fatto questo genere di ragionamenti.

Va da sé che, a parità di fatturato, tradurre a 0,06 euro / parola vuol dire dover produrre più di tre volte tanto rispetto a tradurre a 0,20 euro / parola.

Seguendo lo stesso esempio con le stesse cifre a caso, non si capisce perché uno dovrebbe produrre 9.000 parole mentre, con una tariffa superiore, gli bastano 2.700 parole per ottenere lo stesso fatturato. Io dubito fortemente che chi traduce 30 cartelle al giorno lavori a 45 euro a cartella, ma magari sono la solita malpensante, eh.


Claudia

[Edited at 2010-05-18 15:51 GMT]


 
Alessandro Marchesello
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Riflessione malpensante... May 18, 2010


Io dubito fortemente che chi traduce 30 cartelle al giorno lavori a 45 euro a cartella, ma magari sono la solita malpensante, eh.

Claudia

[Edited at 2010-05-18 15:36 GMT]



Specialmente se chi traduce 30 cartelle al giorno si preoccupa del fatto che, se prova a imporre una sua tariffa dignitosa, il cliente "9 volte su 10... si rivolgerà a un altro" e quindi preferisce lavorare 12 ore al giorno anche a "Natale e Santo Stefano"!!!

Non stupiamoci quando leggiamo su ProZ offerte di lavoro imbarazzanti per la nostra categoria. Sono colleghi che la pensano in questo modo ad aver abituato troppo bene certi clienti (specialmente quelli meno seri)...

Evito ulteriori commenti perché rischierei di diventare offensivo...


Alessandro Marchesello
www.amtranslations.com


 
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