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Dubbi AITI
Thread poster: alessandra nespoli
alessandra nespoli
alessandra nespoli  Identity Verified
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Dec 2, 2007

Ciao a tutti,

avrei bisogno di alcuni chiarimenti/esperienze riguardo all'appartenenza AITi.
Svolgo l'attività di traduttrice da 7 anni circa, senza per altro avere un titolo di studio corrispondente, e lavoro principalmente per delle agenzie.
Ho indicativamente un'idea delle tariffe di riferimento dell'AITI ed all'incirca quello che io chiedo a eventuali clienti diretti, ma sono decisamente superiori di quanto non mi diano le varie agenzie.
Per partecipare all'es
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Ciao a tutti,

avrei bisogno di alcuni chiarimenti/esperienze riguardo all'appartenenza AITi.
Svolgo l'attività di traduttrice da 7 anni circa, senza per altro avere un titolo di studio corrispondente, e lavoro principalmente per delle agenzie.
Ho indicativamente un'idea delle tariffe di riferimento dell'AITI ed all'incirca quello che io chiedo a eventuali clienti diretti, ma sono decisamente superiori di quanto non mi diano le varie agenzie.
Per partecipare all'esame di ammissione dovrei presentare la documentazione relativa ad almeno 6 anni di lavoro e 3000 cartelle, ma dal sito leggo che tali cartelle devono corrispondere a una determinata retribuzione.
Qualcuno può darmi chiarimenti in merito? Nel senso..se nei miei 7 anni di lavoro almeno per i primi anni sono stata decisamente sottopagata, questi anni valgono come documentazione oppure no?
In secondo luogo, qual è la posizione AITi relativamente alle tariffe pagate dalle agenzie?
Questo perchè io continuo a collaborare con la prima agenzia, che di fatto mi ha permesso di imparare il lavoro e di fare una sorta di tirocinio, ma la retribuzione nel corso degli anni non è aumentata in funzione della mia preparazione. quindi vorrei capire se la mia eventuale iscrizione all'AITi sarebbe incompatibile con questa mia collaborazione, che benchè poco pagata, mi assicura un minimo mensile fisso.
grazie a tutti
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Giles Watson
Giles Watson  Identity Verified
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Carri e buoi Dec 3, 2007

Ciao Alenes,

premetto che non sono socio AITI ma forse faresti meglio ad affrontare la questione dall'altra parte e cercare di aumentare le tue tariffe, almeno nel medio termine.

Avendo lavorato per sette anni, avrai acquisito una certa professionalità; ormai saprai i settori in cui traduci bene, e anche quelli che non fanno per te.

Perché non mettere a frutto la tua gavetta specializzandoti nelle traduzioni che fai meglio e pretendendo tariffe più alte
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Ciao Alenes,

premetto che non sono socio AITI ma forse faresti meglio ad affrontare la questione dall'altra parte e cercare di aumentare le tue tariffe, almeno nel medio termine.

Avendo lavorato per sette anni, avrai acquisito una certa professionalità; ormai saprai i settori in cui traduci bene, e anche quelli che non fanno per te.

Perché non mettere a frutto la tua gavetta specializzandoti nelle traduzioni che fai meglio e pretendendo tariffe più alte? Ricordati che i clienti che pagano di più sono quelli che vogliono, oltre alle tue abilità traduttive di base, precise competenze di scrittura nella lingua di arrivo, quindi cerca di puntare sui settori in cui scrivi in modo veramente professionale.

L'importante è monitorare, e incrementare, la tua tariffa media man mano che crescono le tue competenze.

In bocca al lupo,

Giles
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alessandra nespoli
alessandra nespoli  Identity Verified
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Beh certo Dec 3, 2007

già adesso a nuovi clienti io propongo tariffe molto più alte di quelle che mi vengono retribuite dalla suddetta agenzia.
Non ho però un un giro di clienti tale da permettermi di non lavorare più a basse tariffe, fermo restando che non accetto certi prezzi da altri clienti o agenzie.
Si tratta però di un caso particolare, cioè di un'agenzia dove ho imparato a lavorare e che mi garantisce appunto un minimo mensile, a partire dal quale posso cercare altra clientela per la quale l
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già adesso a nuovi clienti io propongo tariffe molto più alte di quelle che mi vengono retribuite dalla suddetta agenzia.
Non ho però un un giro di clienti tale da permettermi di non lavorare più a basse tariffe, fermo restando che non accetto certi prezzi da altri clienti o agenzie.
Si tratta però di un caso particolare, cioè di un'agenzia dove ho imparato a lavorare e che mi garantisce appunto un minimo mensile, a partire dal quale posso cercare altra clientela per la quale lavorare alle mie tariffe.

Sto considerando l'iscrizione all'AITI, soprattutto perchè perchè non avendo un titolo di studio inerente alla traduzione, appartenere a un'associazione riconosciuta mi consentirebbe di avere maggiori credenziali.

Se poi dai un'occhiata al profilo, le tariffe che propongo a nuovi clienti vanno da 0,07 a 0,10 euro/parola che mi sembrano abs in linea con quelle di altri traduttori con una media professionalità.
Grazie della risposta cmq.
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Laura Gentili
Laura Gentili  Identity Verified
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Calcolo cartelle tradotte Dec 3, 2007

Ciao,
premetto che non sono socia AITI. Quando avevo pensato di iscrivermi, mi ero informata sul numero di cartelle. Da quel che ho capito loro calcolano le cartelle in base alle loro tariffe per cui se hai tradotto 1000 cartelle ad una tariffa che è la metà di quella da loro proposta, le tue 1000 cartelle valgono 500 per il calcolo delle cartelle tradotte per l'accesso all'esame. Almeno, così l'avevo capita io. Questo se gli invii copia delle fatture. Se invece il tuo cliente scrive un
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Ciao,
premetto che non sono socia AITI. Quando avevo pensato di iscrivermi, mi ero informata sul numero di cartelle. Da quel che ho capito loro calcolano le cartelle in base alle loro tariffe per cui se hai tradotto 1000 cartelle ad una tariffa che è la metà di quella da loro proposta, le tue 1000 cartelle valgono 500 per il calcolo delle cartelle tradotte per l'accesso all'esame. Almeno, così l'avevo capita io. Questo se gli invii copia delle fatture. Se invece il tuo cliente scrive una lettera dicendo che dalla data x alla data y hai tradotto per loro z cartelle dalla lingua A alla lingua B, non credo si applichi la restrizione di cui sopra.

Laura
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Mariella Bonelli
Mariella Bonelli  Identity Verified
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Elenco clienti Dec 3, 2007

alenes wrote:
Per partecipare all'esame di ammissione dovrei presentare la documentazione relativa ad almeno 6 anni di lavoro e 3000 cartelle, ma dal sito leggo che tali cartelle devono corrispondere a una determinata retribuzione.


La tua mi sembra una domanda molto sensata. Vediamo se qualche membro AITI potrà dare un chiarimento.

Vorrei aggiungere un dubbio che mi sono sempre posta. A me non convince affatto dover produrre le mie fatture con tanto di nomi dei miei clienti, quando poi a valutare la mia candidatura saranno traduttori che lavorano come me. Perché dovrei far avere a dei colleghi l'elenco dei miei clienti? Non è addirittura una violazione della privacy dire io ho tradotto questo per tizio a questo prezzo?


 
Giles Watson
Giles Watson  Identity Verified
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Sottoscrivo, Mariella Dec 3, 2007

Mariella Bonelli wrote:

Vorrei aggiungere un dubbio che mi sono sempre posta. A me non convince affatto dover produrre le mie fatture con tanto di nomi dei miei clienti, quando poi a valutare la mia candidatura saranno traduttori che lavorano come me.



è' appunto per questo motivo che non ho mai preso in considerazione l'eventualità di diventare socio AITI.

Giles


 
2GT
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Vecchio thread Dec 3, 2007

alenes ha scritto:
avrei bisogno di alcuni chiarimenti/esperienze riguardo all'appartenenza AITi.
Svolgo l'attività di traduttrice da 7 anni circa, senza per altro avere un titolo di studio corrispondente, e lavoro principalmente per delle agenzie.
Ho indicativamente un'idea delle tariffe di riferimento dell'AITI ed all'incirca quello che io chiedo a eventuali clienti diretti, ma sono decisamente superiori di quanto non mi diano le varie agenzie.
Per partecipare all'esame di ammissione dovrei presentare la documentazione relativa ad almeno 6 anni di lavoro e 3000 cartelle, ma dal sito leggo che tali cartelle devono corrispondere a una determinata retribuzione.
Qualcuno può darmi chiarimenti in merito? Nel senso..se nei miei 7 anni di lavoro almeno per i primi anni sono stata decisamente sottopagata, questi anni valgono come documentazione oppure no?
In secondo luogo, qual è la posizione AITi relativamente alle tariffe pagate dalle agenzie?
Questo perchè io continuo a collaborare con la prima agenzia, che di fatto mi ha permesso di imparare il lavoro e di fare una sorta di tirocinio, ma la retribuzione nel corso degli anni non è aumentata in funzione della mia preparazione. quindi vorrei capire se la mia eventuale iscrizione all'AITi sarebbe incompatibile con questa mia collaborazione, che benchè poco pagata, mi assicura un minimo mensile fisso.
grazie a tutti


Ti rimando al thread:

- http://www.proz.com/post/692620#692620

E all'indirizzo:

- http://www.aiti.org/ammissioni.html#requisiti

L'AITI non ha posizioni riguardo ad alcun tipo di tariffe (esisteva un tariffario indicativo per clienti diretti fino al 2004, non più aggiornato per motivi di antitrust), ma ha stabilito linee guida riguardo alle condizioni di incarico ( http://www.aiti.org/condizioni.html ) e al codice deontologico ( http://www.aiti.org/codice.html ).

Se si ritiene che, comunque, non è possibile nutrire fiducia in chi deve valutare un'eventuale domanda di ammissione, a questo punto conviene sicuramente non associarsi.

Ciao e buone traduzioni
Gianni


 
Giles Watson
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Vecchio dubbio Dec 3, 2007

Giovanni Tucci wrote:

E all'indirizzo:

- http://www.aiti.org/ammissioni.html#requisiti

Se si ritiene che, comunque, non è possibile nutrire fiducia in chi deve valutare un'eventuale domanda di ammissione, a questo punto conviene sicuramente non associarsi.

Ciao e buone traduzioni
Gianni



Ciao Gianni,

dal tuo link riporto:

>
L'esperienza professionale va documentata mediante fatture, certificati di servizio e referenze dei committenti, lettere di incarico e/o contratti.
>

In parole povere, i miei aspiranti valutatori - nonché probabili concorrenti - mi richiedono informazioni commerciali che normalmente rimarrebbero riservate.

Non ho motivo di dubitare delle persone ma la richiesta si commenta da sola.

Siccome la procedura prevede comunque un esame di ammissione, perché non aprirlo a tutti?

Buone traduzioni anche a te,

Giles


 
alessandra nespoli
alessandra nespoli  Identity Verified
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ma infatti Dec 3, 2007

Ma infatti proprio dal link dell'aiti:
'Le domande di ammissione vengono esaminate sulla base della documentazione presentata, della frequenza e della qualità dei lavori svolti nonché della congruità dei compensi percepiti.'

Il mio dubbio nasce proprio dall'aver consultato il sito AITI.



Giovanni Tucci wrote:

alenes ha scritto:
avrei bisogno di alcuni chiarimenti/esperienze riguardo all'appartenenza AITi.
Svolgo l'attività di traduttrice da 7 anni circa, senza per altro avere un titolo di studio corrispondente, e lavoro principalmente per delle agenzie.
Ho indicativamente un'idea delle tariffe di riferimento dell'AITI ed all'incirca quello che io chiedo a eventuali clienti diretti, ma sono decisamente superiori di quanto non mi diano le varie agenzie.
Per partecipare all'esame di ammissione dovrei presentare la documentazione relativa ad almeno 6 anni di lavoro e 3000 cartelle, ma dal sito leggo che tali cartelle devono corrispondere a una determinata retribuzione.
Qualcuno può darmi chiarimenti in merito? Nel senso..se nei miei 7 anni di lavoro almeno per i primi anni sono stata decisamente sottopagata, questi anni valgono come documentazione oppure no?
In secondo luogo, qual è la posizione AITi relativamente alle tariffe pagate dalle agenzie?
Questo perchè io continuo a collaborare con la prima agenzia, che di fatto mi ha permesso di imparare il lavoro e di fare una sorta di tirocinio, ma la retribuzione nel corso degli anni non è aumentata in funzione della mia preparazione. quindi vorrei capire se la mia eventuale iscrizione all'AITi sarebbe incompatibile con questa mia collaborazione, che benchè poco pagata, mi assicura un minimo mensile fisso.
grazie a tutti


Ti rimando al thread:

- http://www.proz.com/post/692620#692620

E all'indirizzo:

- http://www.aiti.org/ammissioni.html#requisiti

L'AITI non ha posizioni riguardo ad alcun tipo di tariffe (esisteva un tariffario indicativo per clienti diretti fino al 2004, non più aggiornato per motivi di antitrust), ma ha stabilito linee guida riguardo alle condizioni di incarico ( http://www.aiti.org/condizioni.html ) e al codice deontologico ( http://www.aiti.org/codice.html ).

Se si ritiene che, comunque, non è possibile nutrire fiducia in chi deve valutare un'eventuale domanda di ammissione, a questo punto conviene sicuramente non associarsi.

Ciao e buone traduzioni
Gianni




 
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<a rel="nofollow" href="http://www.proz.com/post/692620#692620" target="_blank">Leggi qui</a> Dec 3, 2007

alenes wrote:
Ma infatti proprio dal link dell'aiti:
'Le domande di ammissione vengono esaminate sulla base della documentazione presentata, della frequenza e della qualità dei lavori svolti nonché della congruità dei compensi percepiti.'

Il mio dubbio nasce proprio dall'aver consultato il sito AITI.


Spero che la mia risposta nel vecchio thread segnalato prima abbia dissipato tutti i dubbi.

In effetti, l'elenco del tipo di documenti descritto nel sito può portare a confusione. In realtà non è obbligatorio inviare tutto (fatture, ecc.), ma è sufficiente produrre il tipo di attestazione da parte dei clienti che ho descritto nella risposta in questione.

Un documento di quel tipo è in pratica riepilogativo di tutti gli elementi essenziali (combinazione linguistica, periodo e numero di cartelle/giornate).

Ciao!
Gianni


 
alessandra nespoli
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guarda Dec 3, 2007

sembrerò ostinata (:-)) ma immagino a questo punto che telefonerò nei prox giorni, perchè la 'congruità dei compensi percepiti' ha un significato abbastanza chiaro, anche se non trovo da nessuna parte quanto debbano essere 'congrui'.

Cmq più consulto il sito, più mi vengono nuovi dubbi, in quanto non capisco quanto dei regolamenti e della deontologia dell'AITI relativi alle condizioni di lavoro sia riferito a cl
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sembrerò ostinata (:-)) ma immagino a questo punto che telefonerò nei prox giorni, perchè la 'congruità dei compensi percepiti' ha un significato abbastanza chiaro, anche se non trovo da nessuna parte quanto debbano essere 'congrui'.

Cmq più consulto il sito, più mi vengono nuovi dubbi, in quanto non capisco quanto dei regolamenti e della deontologia dell'AITI relativi alle condizioni di lavoro sia riferito a clienti diretti e quanto ad agenzie, con cui magari si ha un rapporto lavorativo consolidato.

In pratica...se mi chiama un illustre sconosciuto che vuole una traduzione per dopodomani, va anche bene che gli applichi un supplemento tariffario anche del 100%, ma ovviamente se mi viene chiesto da clienti con cui ho una collaborazione di vecchia data, allora posso anche fare delle considerazioni differenti.
Come per altro il cliente di vecchia data, in caso imprevisto probabilmente sarà più disponibile a spostarmi la scadenza rispetto a uno nuovo.
Cose di questo genere...che in un rapporto professionale accadono spesso..rientrano o meno nel codice deontologico?

Questi sono i miei dubbi relativamente alla convenienza o meno dell'appartenenza all'AITI.
Collapse


 
Giles Watson
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Permangono i dubbi Dec 3, 2007

Giovanni Tucci wrote:

Spero che la mia risposta nel vecchio thread segnalato prima abbia dissipato tutti i dubbi.

In effetti, l'elenco del tipo di documenti descritto nel sito può portare a confusione. In realtà non è obbligatorio inviare tutto (fatture, ecc.), ma è sufficiente produrre il tipo di attestazione da parte dei clienti che ho descritto nella risposta in questione.

Un documento di quel tipo è in pratica riepilogativo di tutti gli elementi essenziali (combinazione linguistica, periodo e numero di cartelle/giornate).

Ciao!
Gianni


... che sono sempre informazioni commerciali.

Personalmente, preferisco non informare la - pur potenziale - concorrenza sui particolari del mio portfolio clienti

Giles


 
2GT
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Convenienza... Dec 3, 2007

alenes ha scritto:sembrerò ostinata (:-)) ma immagino a questo punto che telefonerò nei prox giorni, perchè la 'congruità dei compensi percepiti' ha un significato abbastanza chiaro, anche se non trovo da nessuna parte quanto debbano essere 'congrui'.


Non troverai definizioni di congruità. Secondo me la frase sotto accusa è un semplice retaggio di vecchie norme (statuto e regolamento sono in fase di revisione).

Come ho già detto, basta inviare un attestato del tipo da me descritto ed è fatta.

Cmq più consulto il sito, più mi vengono nuovi dubbi, in quanto non capisco quanto dei regolamenti e della deontologia dell'AITI relativi alle condizioni di lavoro sia riferito a clienti diretti e quanto ad agenzie, con cui magari si ha un rapporto lavorativo consolidato.


I regolamenti AITI definiscono le relazioni del socio nei confronti dell'associazione. Il codice deontologico è un documento a complemento che stabilisce la condotta del socio rispetto alla professione, ai rapporti con i committenti e i colleghi.

Il cliente è un cliente, indipendentemente dall'AITI e dal fatto che sia diretto o "indiretto" (agenzia), che sia nuovo o vecchio. Possono esserci clienti diretti vecchi e agenzie nuove e viceversa.

Questi sono i miei dubbi relativamente alla convenienza o meno dell'appartenenza all'AITI.


Se proprio vuoi cercare ad ogni costo la "convenienza" di iscriversi all'AITI, sempre dal mio post citato in precedenza:

Il compito della nostra associazione è di fare aggregazione e di dare alcuni strumenti professionali che possono essere molto utili, ad esempio:


  • la possibilità di frequentare seminari e corsi di aggiornamento riservati solo ai soci

  • la possibilità di usufruire di consulenze professionali appositamente dedicate

  • accedere ad assicurazioni professionali vantaggiose

  • la possibilità di avere a disposizione pubblicazioni importanti come il Vademecum fiscale

  • apparire sull'annuario online, che è un'opportunità indiscutibile di visibilità.

    Molto più raramente, dà anche qualche possibilità di lavoro (poiché di tanto in tanto arrivano richieste alle varie sezioni regionali in queste senso). Ma quest'ultimo è un aspetto decisamente marginale.


    Decidi tu se conviene iscriversi (è evidente che ci sono colleghi che non si iscriverebbero mai)

    Ciao!
    Gianni

     
  • Mariella Bonelli
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    Aggiungo un dubbio Dec 3, 2007

    Tanto per aggiungere dubbi ai dubbi, un altro punto spesso controverso è la possibilità di commissionare lavoro ai colleghi. L'AITI non vede di buon occhio questa prassi commerciale piuttosto diffusa nel nostro lavoro. A me è stato chiaramente detto da un presidente che un membro AITI non deve mai fungere da intermediario e mi ha anche "fatto una parte" quando ho posto il quesito. "Ma come, lei fa da intermediario!", come se si trattasse di un reato. Questo è sicuramente un altro motivo per ... See more
    Tanto per aggiungere dubbi ai dubbi, un altro punto spesso controverso è la possibilità di commissionare lavoro ai colleghi. L'AITI non vede di buon occhio questa prassi commerciale piuttosto diffusa nel nostro lavoro. A me è stato chiaramente detto da un presidente che un membro AITI non deve mai fungere da intermediario e mi ha anche "fatto una parte" quando ho posto il quesito. "Ma come, lei fa da intermediario!", come se si trattasse di un reato. Questo è sicuramente un altro motivo per cui non ho mai tentato di aderirvi e non prevedo di farlo prima di aver chiarito alcuni punti a mio parere fondamentali.Collapse


     
    alessandra nespoli
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    normale Dec 3, 2007

    [quote]Giovanni Tucci wrote:

    Se proprio vuoi cercare ad ogni costo la "convenienza" di iscriversi all'AITI, sempre dal mio post citato in precedenza:

    beh, normale che se si sta considerando l'opportunità dell'iscrizione, si valutino pro e contro e si vogliano chiarire i punti che risultano 'oscuri'.


    [Edited at 2007-12-03 20:45]


     
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