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English to Italian: The Toast Heated Pillow General field: Marketing Detailed field: Internet, e-Commerce
Source text - English Keeping warm is no mean feat when the merciless chills of winter start creeping in.
You can clutch onto a smelly hot water bottle that'll be cold in less than an hour; shuffle round in a pair of slippers, layer on a multitude of hats and scarves or just give up and crawl back into bed.
Now a distinctly more toasty solution has popped up – the Toast Heated Pillow.
Snuggle and squeeze this super-sized (and very smiley) slice and he'll keep you nice and cosy for up to 4 hours.
A cleverly concealed internal battery pack is quickly charged up via USB; making him the perfect cuddly companion for those long days spent shivering in the office and those cold wintry nights lazing on your laptop.
He's as soft as he is cute (beyond words) so we'd recommend buying two and transforming yourself into a joyous human toastie.
Translation - Italian Tenersi al caldo non è impresa da poco quando iniziano a farsi sentire gli spietati brividi invernali.
Puoi avvinghiarti a una fetida bottiglia di acqua calda che si raffredderà in meno di un'ora, ciabattare in giro, nasconderti sotto strati e strati di sciarpe e cappelli, oppure semplicemente arrenderti e infilarti di nuovo nel letto.
Ebbene, è spuntata fuori una soluzione decisamente più calorica: il cuscino riscaldato a forma di toast.
Abbraccia e stringi questa fetta XXL (e molto sorridente): ti terrà piacevolmente al caldo fino a quattro ore.
Una batteria interna abilmente nascosta viene velocemente ricaricata tramite USB, rendendolo un adorabile compagno, perfetto per quelle lunghe giornate passate a tremare in ufficio e per quelle fredde notti invernali passate a poltrire al computer.
La sua morbidezza è seconda solo alla sua (indescrivibile) bellezza: per questo ti consigliamo di acquistarne un paio, per trasformarti in un allegro toast vivente.
French to Italian: Quel est le rythme idéal? General field: Medical Detailed field: Food & Drink
Source text - French Dans notre culture, nous sommes habitués à faire 3 repas par jour, les asiatiques mangent 5 fois par jour. Finalement, quel serait le rythme idéal ?
J’ai envie de vous répondre : à chacun son rythme ! Néanmoins, des études ont montré que nous pourrions maigrir avec 5 repas par jour, stabiliser notre poids avec 3 repas par jour et grossir avec 2 repas par jour !
Et c’est assez logique : si, par exemple, vous avez une petite fringale sur le coup de 11h, n’hésitez pas à manger une banane ou une pomme, cela vous évitera au déjeuner de reprendre 2 fois des frites !
En revanche, si vous sautez un repas, votre corps risque de stocker des graisses pour prévenir le manque, et puis faire un repas en moins conduit souvent à augmenter quantitativement les 2 autres, et du coup, on grossit !
Conclusion de l’histoire : 5 petits repas valent mieux que 2 !
Les recherches réalisées auprès de vrais et de faux jumeaux suggèrent que chacun naît avec un niveau de base du bonheur vers lequel il tend à revenir, après un échec comme après un succès.
Notre niveau de base de bonheur est ainsi déterminé par plusieurs types de facteurs :
- 50% sont génétiquement déterminés,
- 10% sont liés à nos conditions de vie (riche ou pas, bien-portant ou pas, en couple ou pas…).
Il reste donc 40% de marge de manœuvre offrant la possibilité d’agir sur notre niveau de bonheur.
A ce jour, plus de 120 études montrent qu’il est possible d’augmenter durablement son niveau de bonheur grâce au développement de certaines compétences et à la pratique d’exercices.
Translation - Italian Nella nostra cultura siamo abituati a consumare tre pasti al giorno, mentre gli asiatici mangiano cinque volte al giorno.
A conti fatti, qual è il ritmo ideale?
Mi viene voglia di rispondervi: ognuno ha il suo ritmo! Tuttavia, alcuni studi hanno dimostrato che si potrebbe dimagrire con cinque pasti al giorno, mantenere stabile il proprio peso con tre pasti al giorno e ingrassare con due pasti al giorno!
Il che è abbastanza logico: se, ad esempio, vi viene un languorino improvviso alle 11, non abbiate paura di mangiare una banana o una mela, perché vi eviterà di pranzare con il doppio delle patatine fritte!
Al contrario, se saltate un pasto, il vostro corpo rischia di immagazzinare i grassi per prevenirne il mancato apporto; inoltre, fare un pasto in meno porta spesso ad aumentare la quantità degli altri due, e tutto ad un tratto, si ingrassa!
Morale della favola: cinque piccoli pasti sono meglio di due!
Le ricerche condotte sui gemelli omozigoti ed eterozigoti suggeriscono che ognuno di noi nasce con un livello base di felicità, verso cui tende a ritornare, dopo un fallimento come dopo un successo.
Il nostro livello base di felicità risulta così determinato da diverse tipologie di fattori:
- il 50% sono geneticamente determinati,
- il 10% sono legati alle nostre condizioni di vita (ricco o meno, sano o meno, in coppia o meno, ecc.).
Rimane dunque un 40% di margine di manovra, che ci offre la possibilità di agire sul nostro livello di felicità.
Al giorno d’oggi, più di 120 studi hanno dimostrato che è possibile aumentare in maniera duratura il proprio livello di felicità grazie allo sviluppo di alcune competenze e alla pratica dell’esercizio.
English to Italian: Zacharias' story General field: Other Detailed field: Religion
Source text - English Zacharias lived in the hill country southwest of Jerusalem. According to Moses’ instructions,to be a priest, one had to be a descendant of the original high priest, Aaron (Ex. 28:1). Zacharias’ wife, Elizabeth, was also a descendant of Aaron. Both were upright, godly individuals. Only one thing marred their lives: They had grown old without having children (Lk. 1:7).
The priests had been divided into twenty-four divisions, or orders (1 Chron. 24:1–19).
Zacharias was of the division of Abijah (Lk. 1:5; see 1 Chron. 24:10). The orders took turns ministering in the temple, a week at a time. Each week, lots were cast regarding temple duties (Lk. 1:9). The most coveted task was offering incense on the altar that stood before the curtain that hid the most Holy Place. This was the closest an ordinary priest could come to that hallowed spot. It was an honor that might come once in a lifetime.
As the story begins, it was Zacharias’ week to serve in the temple—and he had the privilege of offering incense. As he walked into the holy place, he must have been thinking what a special day
it was. It was to be even more special than he could have anticipated—for an angel of the Lord named Gabriel appeared to him. In the Bible, only two angels are named: Gabriel (Lk. 1:19, 26; see Dan. 8:16; 9:21) and Michael (Jude 9; Rev. 12:7; see Dan. 10:13, 21; 12:1). The word angel is a transliteration of the Greek word ἄγγελος (aggelos) which literally means ″messenger.″
Translation - Italian Zaccaria viveva nella zona collinare di Gerusalemme. Secondo la legge di Mosè, se qualcuno voleva diventare sacerdote doveva essere discendente del Sommo Sacerdote, Aronne (Es 28,1). Anche la moglie di Zaccaria, Elisabetta, era una discendente di Aronne. Entrambi erano uomini giusti e pii. Solo una cosa rovinava le loro vite: erano diventati vecchi senza avere figli (Lc 1,7).
I sacerdoti si dividevano in ventiquattro classi, o tribù (1 Cr 24,1-19). Zaccaria apparteneva alla classe di Abìa (Lc 1,5; vedi 1 Cr 24,10). Le tribù si alternavano a turno per prestare servizio nel tempio, una settimana per ciascuno. Ogni settimana i compiti del tempio venivano estratti a sorte (Lc 1,9). L’incarico più ambito era quello di presentare l’offerta dell’incenso sull’altare situato davanti al velo che nascondeva il santuario più importante. Era quello il maggior livello di vicinanza consentito a un sacerdote ordinario a quel luogo sacro. Era un onore che sarebbe potuto capitare una sola volta nella vita.
All’inizio del racconto, toccava a Zaccaria servire nel tempio in quella settimana, ed egli ebbe il privilegio di offrire l’incenso. Non appena entrò nel santuario, deve aver pensato a quanto fosse speciale quel giorno. E lo era più di quanto avesse mai potuto immaginare, poiché gli apparve un angelo del Signore di nome Gabriele. Nella Bibbia, si conoscono i nomi solo di due angeli: Gabriele (Lc 1,19.26; vedi Dn 8,16; 9,21) e Michele (Gd 9; Ap 12,7; vedi Dn 10,13.21; 12,1). La parola angelo è una traslitterazione della parola greca ἄγγελος (aggelos) che letteralmente significa “messaggero”.
English to Italian (Università degli Studi di Bari Aldo Moro, verified) French to Italian (Università degli Studi di Bari Aldo Moro, verified) English (Cambridge University (ESOL Examinations), verified)
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