Glossary entry

German term or phrase:

Nahtstellen

Italian translation:

punti nodali / nodi essenziali / fondamentali

Added to glossary by martini
Nov 18, 2020 16:07
3 yrs ago
16 viewers *
German term

Schnittstellen zu Nahtstellen gemacht

German to Italian Social Sciences Management voce di tabella riguardante i processi della fase associativa di un'organanizzazione
Ausweitung des
Prozessdenkens und
der Selbststeuerung,
Schnittstellen zu
Nahtstellen gemacht,
Verzicht auf Pufferzonen
und Sicherheitsnetze,
just-in-time

Schnittstelle l'ho tradotto con interfaccia (anche altrove). Come traduco Nahtstelle, ossia come faccio a differenziarle?
Change log

Nov 22, 2020 13:43: martini Created KOG entry

Proposed translations

+1
1 hr
Selected

punti nodali / nodi essenziali / fondamentali

entrambi vengono spesso tradotti con interfacce
ho trovato questo

In der Folge werden Schnittstellen zu Nahtstellen, sodass die Informationen fließen
As a result interfaces become critical nodes through which information flows
https://www.liebert-ing.de/leistungen/schnittstellenmanageme...

un'idea
Peer comment(s):

agree Z-Translations Translator
1 hr
grazie!
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4 KudoZ points awarded for this answer.
42 mins

interfacce trasformate in punti di connessione / congiunzione

Schnittstellen zu Nahtstellen gemacht = interfacce trasformate in punti di connessione / congiunzione

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Note added at 14 hrs (2020-11-19 07:04:56 GMT)
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La pagina Relationship Management Methodology rinvia a La metodologia dove si parla di interfaccia utente e connessioni.

Relationship Management Methodology

Questo strumento [ISB95] propone una metodologia globale per la progettazione di applicazioni ipermediali, includendo una sequenza consigliata di fasi, i formalismi accessori per le strutture d'accesso alle informazioni e una dettagliata procedura per la progettazione e lo sviluppo ipermediale, con enfasi sulla rappresentazione grafica dei dati.
Il nome, "gestione delle relazioni'', nasce dalla visione di un sistema ipermediale come un veicolo per gestire le correlazioni tra gli oggetti delle informazioni. In particolare, viene utilizzato un nuovo modello dei dati (RMDM) capace di descrivere sia gli oggetti delle informazioni che i meccanismi di navigazione delle applicazioni ipermediali.
Sulla base di questa metodologia viene poi sviluppato un ambiente di sviluppo software, #, che permette l'utilizzo della RMM per la costruzione dell'applicazione ipermediale in vari formati, tra cui HTML, e delle specifiche di progetto.
http://www.alessio.sevenseas.org/misc/tesi/node47.html

La metodologia

... Progettazione della interfaccia utente ...

Seconda fase: Progettazione delle porzioni

Questa fase, propria delle applicazioni ipermediali, determina come le informazioni dell'entità in esame verranno presentate agli utenti e come essi potranno accedervi. Ne fa parte la divisione dell'entità in porzioni significative e l'organizzazione di queste in una rete di ipertesto. Nella sua forma più semplice, tutte le informazioni di un'entità possono essere visualizzate in una singola finestra (eventualmente con barre di scorrimento). Sebbene un approccio di questo tipo sia semplice per lo sviluppatore (e infatti molti servizi WWW sono progettati in questo modo), è spesso indesiderabile per l'utente, che può perdere l'orientamento quando si trova a dover scorrere lunghe porzioni di testo in una sola finestra.
Alternativamente, l'informazione può essere divisa in unità significative che possano essere rappresentate come oggetti separati ma correlati. Ad esempio, la figura 6.3 mostra l'entità "facoltà'' divisa in quattro porzioni, contenenti rispettivamente informazioni generali, una breve biografia, aree di ricerca e un filmato.
L'organizzazione di entità in porzioni risulta in un diagramma in cui ciascuna porzione raggruppa uno o più attributi dell'entità. Ogni entità ha una porzione caratteristica, chiamata "testa'', usata come punto di arrivo predefinito per i collegamenti che puntano all'entità.
Il diagramma delle entità modella anche la navigazione tra le porzioni attraverso collegamenti uni- e bi-direzionali: le etichette sui collegamenti bidirezionali denominano entrambe le direzioni. Questi collegamenti, che rappresentano connessioni tra le porzioni, sono chiamati collegamenti strutturali, in maniera consistente con la notazione HDM. I collegamenti strutturali differiscono dalle relazioni associative in quando le prime connettono pezzi di informazione interni a una stessa istanza di un'entità, mentre queste ultime collegano differenti istanze di entità, quasi sempre appartenenti a differenti classi. Dal punto di vista della navigazione, c'è una ragione importante per differenziare tra queste due connessioni: quando un utente segue una connessione associativa il contesto dell'informazione cambia (per esempio, in un ipertesto di dominio universitario, da una facoltà a un corso), mentre quando si attraversa una connessione strutturale il contesto resta interno alla stessa entità. Le due connessioni sono rappresentate differentemente nei diagrammi RMM, in modo da poter essere implementate nell'interfaccia attraverso elementi di tipo distinto che rendano evidente all'utente il differente ruolo nel sistema. Lo stesso concetto è anche chiamato coerenza (o ancora navigazione) globale e locale. [...]
RMCase
Il Relationship Management Case Tool (RMCase, [DIMG95]) è un ambiente di sviluppo per la metodologia RMM
. L'ambiente permette agli sviluppatori il passaggio da una fase all'altra per i necessari cicli di feedback utilizzando i vantaggi di un'interfaccia grafica e di un ambiente omogeneo.
Lo strumento si basa su diversi contesti di lavoro che seguono le varie fasi della metodologia (progettazione E-R, progettazione delle porzioni, progettazione della navigazione e fasi successive che vedremo) con particolare enfasi sulle fasi di progettazione dell'interfaccia utente e della coerenza anche visuale del sistema.
http://www.alessio.sevenseas.org/misc/tesi/node49.html

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Note added at 15 hrs (2020-11-19 07:30:44 GMT)
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La pagina Relationship Management Methodology rinvia a La metodologia e a RMDM dove si parla di interfaccia utente e connessioni.

RMDM - Relationship Management Data Model (RMDM)

Il Relationship Management Data Model (RMDM) che è alla base della RMM è basato su HDM [GPS93] e sul suo successore HDM2 [GPM93]. Questi ultimi descrivono gli schemi di rappresentazione del dominio dei dati ma forniscono poche informazioni sulle procedure da utilizzare per usare questi schemi nel processo di progettazione dell'applicazione; non forniscono cioè una metodologia come è la RMM.
La figura 6.1.1 mostra le primitive del modello. Nella parte superiore troviamo le primitive di dominio che modellano informazioni sul dominio dell'applicazione. Tipi Entità e i loro attributi rappresentano oggetti astratti o fisici. Le relazioni associative, che possono essere uno-a-uno o uno-a-molti, descrivono le associazioni tra i diversi tipi di dati. Come nei modelli per basi di dati, una relazione molti-a-molti viene fattorizzata in due relazioni uno-a-molti.
http://www.alessio.sevenseas.org/misc/tesi/node48.html#SECTI...

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Note added at 16 hrs (2020-11-19 08:59:00 GMT)
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Il link illustra la Relationship Management Methodology.
E il testo della domanda riguarda il Management. Anche se non tratta di "interfacce utente"
Note from asker:
già interfaccia è un punto di connessione
Non si tratta di interfaccia utente, non siamo nel campo dell'informatica, bensì di rapporti tra aziende partner nella fase associativa delle organizzazioni, come indicato nella spiegazione sopra
Something went wrong...
19 hrs
German term (edited): Schnittstellen vs. Nahtstellen

punti di interazione vs. punti di congiunzione

Trovo assai poco appropriato utilizzare "interfaccia" in questo contesto!
Oltre a "punto di interazione", per "Schnittstelle" potrebbe andare bene anche "punto di contatto" che, nel tuo caso, non si limita appunto a rimanere tale, ma si evolve divenendo un "punto di congiunzione".
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